Le recenti polemiche scatenate dal lancio della
nuova politica sulla privacy di Google, hanno indotto gli esperti internazionali ESET NOD 32 – uno dei primi produttori mondiali di software per la sicurezza su Internet – a stilare una serie di raccomandazioni e di accorgimenti da utilizzare per filtrare le informazioni disponibili sul Dashboard (la schermata che raccoglie tutti i dati di un utente Google, raggiungibile da www.google.com/dashboard). Un modo per tutelare più efficacemente privacy e sicurezza degli utenti sul Web.
Le autorizzazioni di accesso all’account
Potrebbe riservare alcune sorprese la voce iniziale del Dashboard “Siti autorizzati ad accedere all’account”, in cui possono essere presenti siti per i quali l’utente non ha fornito effettivamente il consenso. In questo caso basta utilizzare il pulsante “revoca l’accesso” per rimuove gli “intrusi”.
Io sul web
Questa sezione del Dashboard Google dovrebbe servire a gestire l’identità e la reputazione online dell’utente con consigli come “crea un profilo” e “cerca il tuo nome su google”. Il punto in cui si spiega come rimuovere i contenuti indesiderati e i risultati di ricerca associati – procedura sensibile dal punto di vista della privacy, in apparenza chiara e immediata come le precedenti – richiede una lunga serie di passaggi, che vanno eseguiti con pazienza ed attenzione.
La cronologia web
Attraverso la voce cronologia l’utente può gestire l’archivio dei link delle proprie ricerche e impedire a Google di utilizzarle per tracciarne un profilo commerciale. Google facilita questa operazione attraverso l’opzione “cancella cronologia” e il pulsante “sospendi”, che dovrebbe impedire la registrazione delle ricerche future. In ogni caso per le proprie ricerche è sempre possibile utilizzare browser diversi da Google Chrome, come ad esempio Firefox, impostando anche in questo caso l’opzione di default “non tracciare”.
Un altro accorgimento che l’utente può usare è quello di navigare “in incognito”, ovvero utilizzare il motore di ricerca Google senza però effettuare il login nel proprio account.
La tracciabilità incrociata
Ciò che può lasciare sorpreso l’utente che esplora la sezione cronologia è scoprire che l’elenco dei siti riportati include tutte le ricerche effettuate in qualsiasi momento da qualunque dispositivo, quindi PC, portatili, iPhone, iPad o simili.
In questo caso, se l’utente usa il motore di ricerca Google da un iPhone con sistema iOS5, può entrare nelle impostazioni di Safari e attivare l’opzione “Navigazione Privata”.